Molti pazienti temono che le protesi di ginocchio possano essere rifiutate dal corpo umano un po’ come succede nei trapianti.
Questo è un falso mito. Vediamo perché.
Generalmente le protesi di ginocchio sono costruite con una componente tibiale formata da titanio ed una superficie di polietilene (una plastica) ad altissima resistenza, mentre la parte femorale è formata da uno scudo fuso in metalli con cobalto cromo o leghe speciali.
Tutti questi materiali sono altamente compatibili e difficilmente possono creare delle reazioni da parte del corpo umano; esistono però delle persone che hanno una allergia al Nichel, metallo presente nello scudo femorale in minime quantità, che può scatenare una infiammazione cronica con successivo scollamento della protesi.
Non si conoscono invece allergie al cemento che salda la protesi all’osso, il polimetil metacrilato.
In questi casi di allergie, se conosciuti prima dell’intervento, si impianta una protesi “nichel free” generalmente con lo scudo femorale in oxinium, un materiale speciale o in ceramica.
Le possibilità che un paziente presenti una allergia od intolleranza di questo tipo è inferiore al 10% per una forma di allergia da contatto, una percentuale abbastanza alta ma rischiosa per le donne che portano orecchini.
Le protesi infatti non rilasciano nichel se non in quantità talmente minima da non creare quasi mai problemi, anche in pazienti allergici od intolleranti; se confrontiamo infatti i dati dell’industria cosmetica rispetto al numero di protesi il cui scollamento sia dovuto ad una sicura reazione locale al nichel i dati non sono sovrapponibili.
E’ comunque sempre fondamentale segnalare al medico se si hanno reazioni cutanee con oggetti di metallo soprattutto di bassa qualità come orecchini artigianali.
Lo scollamento di una protesi è spesso dovuto invece ad una infezione nella quale i germi trovano nella protesi un comodo ospite e lavorano poi contro i leucociti (i globuli bianchi) provocando una infiammazione continua che rovina l’osso dove si appoggia la protesi stessa.
Nelle protesi più antiche lo scollamento era provocato spesso dalla scarsa resistenza del polietilene della base tibiale che si rovinava e rilasciava dei piccoli frammenti che infiammavano cronicamente il ginocchio.
Oggi, con i moderni polietileni cosiddetti “ad alta reticolazione” questo fenomeno è praticamente scomparso.
Pertanto, dopo quanto esposto sopra, può una protesi non incollarsi all’osso?
Difficile, perché la tenuta adesiva del cemento che incolla la protesi all’osso è molto tenace, ma a volte è l’osso, fortemente osteoporotico, a mollare la presa: importante sempre controllare l’osteoporosi soprattutto delle donne.
Ed alla fine se si stacca, dopo quanti anni? Nel 90% dei casi non prima di 15 anni!
Se sia meglio optare per una protesi totale o monocompartimentale lo abbiamo già visto in un precedente articolo.